La gastroenterite è un’infiammazione dello stomaco e dell’intestino che può colpire anche i bambini al mare. Certamente fastidiosa, soprattutto in estate, la gastroenterite nei bambini può essere prevenuta, senza dover rinunciare alle vacanze in riva al mare, mettendo in campo alcuni semplici accorgimenti. Ma, per poterla evitare e trattare, è necessario conoscerne le principali cause, a partire dalle scorrette abitudini alimentari ed igieniche che possono esserne alla base.
In questo articolo, cercheremo di chiarirne gli aspetti principali in modo da poter organizzare e vivere le nostre vacanze con i più piccoli con maggiore serenità.
Cause e sintomi della gastroenterite nei bambini
Le abitudini alimentari, l’esposizione a nuovi patogeni e lo stress possono contribuire all’insorgenza di una gastroenterite anche nei bambini. Alla base di questa infezione possono esserci virus, batteri ma anche parassiti.
Come citato dal Ministero della Salute la gastroenterite può essere causata da numerosi agenti patogeni ed essa può avvenire per contatto diretto via mani-bocca (anche attraverso animali domestici) o a seguito dell’ingestione di alimenti e/o acqua contaminati.
Il caldo eccessivo della stagione estiva, gli ambienti affollati che troviamo nelle spiagge e nei luoghi di villeggiatura, un abbassamento della nostra soglia di attenzione o una maggiore leggerezza, comprensibili durante le vacanze, permettono il diffondersi di alcuni virus e batteri senza che ci si accorga in tempo dell’infezione che sta per colpire i bambini, al mare.
Sempre secondo il Ministero della Salute, i sintomi tipici della gastroenterite sono: “nausea, vomito e diarrea (3 o più scariche al giorno di feci non formate/liquide o aumento della frequenza delle evacuazioni giornaliere – con emissione di feci non formate – rispetto alle normali abitudini della persona), nelle forme più gravi e, soprattutto nel bambino, portano anche alla temuta disidratazione”.
I 5 sintomi della gastroenterite:
- diarrea acquosa e frequente;
- vomito intermittente o continuo;
- dolori addominali;
- febbre alta o lieve;
- malessere generale.
Ovviamente, gli stessi sintomi sono riscontrabili negli adulti ed anche in altri contesti. La discriminante sarà la causa e, nell’adulto, una maggiore consapevolezza di quale possa essere stato, eventualmente, il comportamento scatenante l’infezione.
Bambini: prevenzione della gastroenterite
Dicevamo all’inizio che, sebbene la gastroenterite nei bambini durante le vacanze (ma non solo) è un’ eventualità piuttosto comune, abbiamo comunque la possibilità sia di trattarla che di prevenirla con comportamenti piuttosto semplici che, in gran parte, si basano su un miglioramento delle misure igieniche che generalmente adottiamo in famiglia.
Quando il bambino/bambina si ammala di gastroenterite durante l’anno scolastico, sappiamo che il nostro/a pediatra ci consiglia di isolarlo sino a quando non scompaiano i sintomi. Questo lo facciamo sia per il bambino che per la comunità nel quale egli/ella vive. Ma non solo.
Spesso, ci vengono fornite ulteriori indicazioni igieniche che riguardando la cura personale come anche la preparazione ed il consumo di cibo. Le raccomandazioni non sono tanto diverse quando, la gastroenterite, il bambino/bambina l’abbia presa al mare, più in generale in vacanza.
Prevenirla in 4 mosse:
- attenzione all’igiene;
- consumare cibo sicuro (cotto, ben conservato);
- bere acqua potabile, evitando il ghiaccio;
- asciugamani, tovaglioli, posate e stoviglie mai condivisi.
Trattamenti della gastroenterite nei bambini
Ma cosa fare se, ormai, nostro figlio/nostra figlia ha preso la gastroenterite? La cosa più importante è certamente quella di parlare con il nostro pediatra.
Sappiamo che, quando siamo in vacanza, non è sempre facile comunicare con il /la professionista che segue i nostri figli e, se siamo lontani, la visita potrebbe essere impossibile. Ciononostante, cerchiamo almeno di raggiungere il nostro medico telefonicamente, per parlare dei sintomi che lamenta il bambino/bambina. In seguito sarà il/la professionista a dirci se è essenziale o meno una visita, ed ovviamente con quali modalità trattare la gastroenterite.
Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, non esiste una cura specifica, salvo i casi di alcune infezioni parassitarie e batteriche. Bisogna avere pazienza ed attendere che il disturbo passi. Ovviamente il riposo è la prima raccomandazione, verso la quale i piccoli possono essere recalcitranti, soprattutto se l’alternativa è la spiaggia. Dopo di ché ecco gli altri suggerimenti che ci vengono forniti dall’Istituto.
Come trattare la gastroenterite:
- bere molta acqua;
- prendere del paracetamolo (in caso di febbre o dolori);
- consumare pasti semplici e leggeri;
- evitare latticini, cibi grassi o molto conditi;
- assumere fermenti lattici.
Eventuali antibiotici possono essere somministrati solo dopo prescrizione del medico, qualora egli lo ritenga necessario, in base al tipo di infezione.
Nell’ottica più generale di ogni forma di trattamento/cura per qualsiasi piccolo evento che possa accederci in vacanza, ricordiamo quanto possa essere importante portare con noi un kit di pronto intervento anche dedicato ai più piccoli. Esso potrà servirci, soprattutto se siamo all’estero o in un luogo isolato, nelle more di un trattamento più accurato che ci sarà indicato dal medico, una volta raggiunto telefonicamente o tramite visita.
In vacanza con i bambini: consigli
Giunti alle conclusioni e dopo aver approfondito che una buona prevenzione ed un tempestivo trattamento della gastroenterite nei bambini possono garantire vacanze estive serene e senza problemi, alla luce di adeguate pratiche igieniche, cibi e acqua sicuri, monitorando eventuali sintomi, diamo ancora qualche rapido consiglio.
Le gastroenteriti possono verificarsi a tutte le età e in tutte le stagioni, e sono molto comuni nei neonati e nei bambini al di sotto dei 5 anni. Ma non sono le sole a poterci rovinare la serenità di una vacanza. Quando i bambini sono molto piccoli, è buona norma pensare ad una vacanza a misura di neonato, o comunque di bambino/bambina piccola, scegliendo mete atte a renderci la vita più facile. Si può trattare di un grande sacrificio per le coppie (o per i genitori single in vacanza) abituati alle avventure, alle mete più lontane, ma può garantirci maggiore sicurezza.
Se nostro figlio/a è nato da poche settimane, ad esempio, non è consigliata una vacanza da vivere in spiaggia, né lunghi viaggi in auto. Se non ne siamo convinti, se siamo recalcitranti rispetto ad un cambio di programma, parliamo con il/la pediatra che segue il neonato e chiediamo un consiglio.
Come, ad esempio, ci sono delle buone norme da adottare, in caso di vacanza in montagna con i bambini, condotte consigliate da chi si occupa appositamente della sicurezza e della salute in contesti e luoghi che, seppur caratterizzati da una natura apparentemente ospitale, possono essere potenzialmente pericolosi se sottovalutati.
Le vacanze, i primi anni, devono essere a misura di bambino, devono essere sempre prese come momento di svago ma anche senza leggerezze. Un’eccessiva esposizione al sole, una scottatura, un colpo di calore, il consumo di bevande o cibi ghiacciati e altro ancora, possono essere particolarmente pericolosi per i bambini, soprattutto se piccoli. Informiamoci e, in caso di qualunque dubbio, rivolgiamoci immediatamente al medico.