Ogni donna in età fertile, almeno una volta nella vita, ha provato un episodio di mestruazione dolorosa. Non è raro, infatti, che la comparsa del ciclo mestruale si accompagni a sintomi quali mal di schiena, mal di pancia, fitte dolorose, dolore ai reni, mal di testa e sbalzi d’umore. Quando però i dolori legati alle mestruazioni si presentano in maniera particolarmente intensa, si parla di dismenorrea.
Cosa si intende per dismenorrea
Per dismenorrea si intendono tutti quei dolori legati strettamente al ciclo mestruale, soprattutto se di forte intensità. Chi soffre di dismenorrea lamenta fitte dolorose al basso addome, crampi alla schiena, dolore alle cosce e altra sintomatologia che debilita fortemente la donna e che ne va a pregiudicare il normale scorrere della vita quotidiana.
Chi soffre di dismenorrea
Tutte le donne possono soffrire di dismenorrea, ma in percentuale si è notato come siano le giovani donne e le ragazze a provare i sintomi più severi. Addirittura, molte donne sono costrette ad assentarsi dalla scuola o dal lavoro a causa del dolore troppo intenso da sopportare.
Quando questo si presenta però in età adulta, senza che se ne sia sofferto in giovane età, è bene recarsi immediatamente dal proprio ginecologo di fiducia per farlo presente. La dismenorrea, infatti, è talvolta correlata a patologie, infertilità, formazioni tumorali o gravidanze extrauterine. Altre patologie che possono contribuire al dolore mestruale sono: endometriosi, fibromi uterini, cisti ovariche e infezioni pelviche.
I sintomi più comuni della dismenorrea
La dismenorrea va differenziata dai dolori canonici legati al ciclo mestruale. La percezione del dolore è infatti molto intensa, di tipo crampiforme o caratterizzato da fitte di tipo colico, soprattutto nella zona più bassa dell’addome. Questo dolore può estendersi a tutta la schiena e alla fascia renale, correlato da sintomatologia varia come vertigini, sudorazione fredda, nausea, vomito, e anche diarrea.
Anche il mal di testa è un sintomo molto comune, che può presentarsi già dalla fase pre-mestruale e peggiorare in soggetti piuttosto ansiosi.
Solitamente, gli episodi di dismenorrea sono strettamente legati alla durata della mestruazione. Possono manifestarsi qualche giorno prima dell’arrivo del ciclo mestruale, e perdurare per due o tre giorni. È bene sapere che gli episodi dolorosi vanno a diminuire sensibilmente con il passare del tempo e degli anni, per poi annullarsi quasi completamente in prossimità della menopausa o dopo la prima gravidanza.
Le cause della dismenorrea
Purtroppo la dismenorrea non è sempre legata a patologie o cause specifiche, e può davvero essere sperimentata da ogni donna. Nel caso in cui questa sia fisiologica, cioè non riconducibile a nessuna malattia specifica, si parla di dismenorrea primaria. La dismenorrea secondaria, invece, ha una correlazione con alcune patologie come l’endometriosi, le infezioni uterine, i fibromi, l’adenomiosi o la stenosi della cervice. Anche alcune forme tumorali possono incidere sulla presenza della dismenorrea, oppure delle aderenze intrauterine.
Per appurare di avere o meno una patologia, sarà necessario recarsi dal proprio ginecologo di fiducia e sottoporsi a visita ginecologica, ecografie transvaginali, isteroscopie o isterosalpingografie. A seconda del sospetto clinico posto dal medico, è possibile anche sottoporsi a risonanza magnetica o laparoscopia. Se insieme al dolore si ha anche febbre, sarebbe opportuno contattare immediatamente il proprio medico per escludere patologie infettive più serie, come ad esempio la peritonite. Le infezioni serie come malattia infiammatoria pelvica (MIP) non dovrebbero mai essere sottovalutati in quando possono dare via ai processi e complicanze molto pericolosi come:
- aderenze pelviche: l’infiammazione causata dalla MIP può portare alla formazione di aderenze, ovvero cicatrici che collegano tra loro organi pelvici, causando dolore e compromettendo la funzione degli organi;
- gravidanza ectopica: le cicatrici e le aderenze causate dalla MIP possono aumentare il rischio di gravidanza ectopica, in cui l’ovulo fecondato si impianta al di fuori dell’utero, spesso nelle tube di Falloppio;
- infertilità: la MIP può causare danni irreversibili alle tube di Falloppio o alla cavità uterina.
Curare la dismenorrea
Solitamente la dismenorrea viene trattata con comuni farmaci antidolorifici e antinfiammatori non steroidei, da prendere unicamente nei giorni in cui si manifestano i dolori in maniera più intensa. Anche l’assunzione della pillola estro-progestinica e dei farmaci anticoncezionali è un rimedio incredibilmente efficace contro il dolore, qualora non si stia pianificando una gravidanza. Grazie al blocco dell’ovulazione, si riducono sensibilmente gli spasmi dell’utero e i conseguenti dolori.
I rimedi naturali contro il dolore
Nei casi in cui l’assunzione di una terapia medica per il dolore sia controindicata per presenza di allergie o altre malattie, si può trovare sollievo nell’assunzione di magnesio già dal periodo pre-mestruale. In farmacia è possibile ricorrere anche a prodotti fitoterapici che hanno lo scopo di calmare e alleviare gli stati di tensione ed ansia derivati dal dolore. È stato scientificamente provato come possano incidere sul dolore anche una buona attività fisica e uno stile di vita sano a livello alimentare. Anche smettere di fumare può aiutare moltissimo se si soffre di dismenorrea primaria.
Fonti bibliografiche:
- Hopkins Medicine, Dysmenorrhea
- Cleveland Clinic, Dysmenorrhea (Menstrual Cramps)
- Hassan Nagy, Karen Carlson, Moien AB Khan, Dysmenorrhea